Un nuovo romanzo, che tocca temi molto diversi rispetto al precedente, ma ancora con la natura sullo sfondo, quella islandese questa volta, grandiosa quanto potenzialmente inquietante e sempre in grado di produrre cieli oscuri e minacciosi. Una storia intima che percorre, da un punto di vista strettamente maschile, le vicende, anche sentimentali, dei due protagonisti, costretti dal caso a convivere per diversi giorni in un luogo isolato, sulla costa nord-occidentale dell'Islanda.
Insieme a loro tre donne, investite dell'importantissimo ruolo di altere interlocutrici, veri archetipi femminili, capaci di spingere i maschi a un difficile confronto, di costringerli all'acquisizione di amare consapevolezze.
Dunque una riflessione sul complicato rapporto tra i sessi, sull'amore e sulla comunicazione, nei duri tempi di cambiamento che stiamo attraversando. Un pensiero su cosa voglia dire essere uniti, sul significato del soccorso, sui catastrofici effetti della solitudine e dell'egocentrismo; in un mondo in cui il bene comune è sempre più minacciato dal dilagare dell'emotività, dallo speculare indietreggiamento della ragione e dalla sempre più inquietante supremazia di malintese "libertà individuali".
Fanno da filo conduttore alla storia i simbolici personaggi di un antico dipinto, l'Allegoria del trionfo di Venere, capolavoro manierista di Agnolo Bronzino.

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